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Le Dieci Illusioni degli umani - L’llusione del Bisogno

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La prima illusione è:
Il Bisogno Esiste.

   Questa non è soltanto la Prima Illusione, ma anche la più grande, quella su cui sono basate tutte le altre.
   Tutto ciò che ora costituisce la vostra esperienza di vita, tutto ciò che provate momento per momento, è fondato su questa idea e sui vostri pensieri al riguardo.

   Il bisogno non esiste nell’Universo.
   Si ha bisogno di qualcosa solo se si desidera un determinato risultato.

   L’Universo non richiede un risultato particolare.
   L’Universo è il risultato.

   Il bisogno non esiste nella mente di Dio.
   Dio avrebbe bisogno di qualcosa soltanto se desiderasse un risultato specifico.

   Ma Dio non richiede nessun risultato.
   Dio è ciò che produce tutti i risultati.

   Se Dio avesse bisogno di qualcosa per produrre un risultato, dove la prenderebbe?
   Non esiste nulla al di fuori di Dio.
   Dio è Tutto Ciò Che È, Che È Stato e Che Sarà.
   Non esiste nulla che non sia Dio.
   Forse è più facile afferrare questa idea usando il termine «Vita» al posto di «Dio».

   Si tratta di parole intercambiabili, perciò il significato generale non ne risulta alterato.
   Semplicemente la vostra comprensione migliora.

   Tutto ciò che è, è Vita.
   Se la Vita avesse bisogno di qualcosa per produrre un risultato, dove lo prenderebbe?
   Non esiste nulla al di fuori della Vita.
   La Vita è Tutto Ciò Che È, Che È Stato e Che Sarà.

   Dio non ha bisogno che accada nulla, al di là di ciò che. Sta già accadendo.
   La Vita non ha bisogno che accada nulla, al di là di ciò che sta già accadendo.
   L’Universo non ha bisogno che accada nulla, al di là di ciò che sta già accadendo.

   Questa è la natura delle cose.
   Ė così che funziona, e non nel modo che voi immaginate.
   Nella vostra immaginazione avete creato l’idea del Bisogno, a partire dalla vostra esperienza del fatto che per sopravvivere avete bisogno di determinate cose.
   Ma supponete che non vi importasse vivere o morire.
   Allora, di cosa avreste bisogno?
   Di nulla.
   Ecco la verità: è impossibile per voi non sopravvivere.
   Ė impossibile non vivere.
   La questione non è se vivrete, ma come.
   Quale forma prenderete?
   Quale esperienza farete?
   Vi dico questo: non avete bisogno di nulla per sopravvivere.
   La vostra sopravvivenza è garantita.
   Vi ho donato la vita eterna, e non ve l’ho mai tolta.
   Ora forse direte: «SÌ, ma la sopravvivenza è una cosa, la felicità è un’altra».
   Immaginate di aver bisogno di qualcosa per poter sopravvivere
felicemente, supponete di poter essere felici solo in determinate
condizioni.
   Non è vero, ma voi credete che lo sia.
   E poiché la credenza produce l’esperienza, avete sperimentato
la vita in questo modo, immaginando un Dio che abbia le stesse vostre esperienze.
   In realtà, questo non è vero per Dio come non lo è per voi.
   L’unica differenza è che Dio lo sa.
   Quando anche voi lo saprete, sarete come Dio.
   Avrete la completa padronanza della vita, e tutta la vostra realtà cambierà.
   Ora, ecco un grande segreto: la felicità non dipende dal verificarsi di determinate condizioni.
   Al contrario, determinate condizioni si verificano come risultato della felicità.
   La stessa cosa vale per qualunque stato dell’essere.
   L’amore non dipende dal verificarsi di determinate condizioni.
   Al contrario, determinate condizioni si verificano come risultato dell’amore.
   La compassione non dipende dal verificarsi di determinate condizioni.
   Al contrario, determinate condizioni si verificano come risultato della compassione.
   L’abbondanza non dipende dal verificarsi di determinate condizioni.
   Al contrario, determinate condizioni si verificano come risultato dell’abbondanza.
   Per qualunque stato dell’essere che possiate immaginare vale il fatto che l’Essere precede l’esperienza e la produce.
   Poiché non avete compreso questo punto, supponete che alcune cose debbano accadere perché voi possiate essere felici, e di conseguenza avete immaginato un Dio che ragiona come voi.
   Ma se Dio è la Causa Prima, cosa può succedere che non sia stato causato da Lui?
   E se è onnipotente, cosa può succedere che non sia stato scelto da Lui?
   È possibile il verificarsi di qualcosa che Dio non può fermare?
   E se Dio sceglie di non fermarla, questa non è comunque una Sua scelta?
   Ovviamente sì.
   Allora, perché Dio sceglierebbe di far accadere cose che lo rendono infelice?
   La risposta è difficile da accettare, per voi.
   Nulla rende infelice Dio.
   Non potete crederci perché ciò implicherebbe credere in un Dio senza bisogni e senza giudizi, e si tratta di un Dio che non riuscite a immaginare.
   Il motivo per cui non riuscite a immaginare un Dio del genere
è che non riuscite a immaginare un umano fatto in questo modo.
   Non credete di poter vivere così, e non potete credere in un Dio più grande di voi.
   Quando capirete che invece potete vivere in quel modo, saprete tutto ciò che c’è da sapere su DIO.
   Saprete che la vostra seconda affermazione è vera: Dio non è più grande di voi.
   Come potrebbe?
   Dio è Ciò Che È Voi, e voi siete Ciò Che È Dio.
   Ma voi siete più grandi di ciò che pensate di essere.
   I Maestri lo sanno.
   Proprio ora ci sono Maestri sul vostro pianeta che lo sanno.
   Tali Maestri vengono da molte tradizioni, religioni e culture, ma hanno tutti una cosa in comune.
   Nulla rende infelice un Maestro.
   All’inizio della vostra cultura primitiva, la maggior parte degli umani non si trovavano in questa situazione.
   Il loro unico desiderio era quello di evitare l’infelicità e il dolore.
   Avevano una consapevolezza troppo limitata per comprendere che il dolore non deve per forza produrre infelicità, perciò la loro strategia nei riguardi della vita era strutturata intorno a quello che più tardi venne definito il Principio del Piacere.
   Quegli uomini cercavano di avvicinarsi a ciò che gli procurava piacere, e di allontanarsi da ciò che causava loro dolore.
   Così nacque la Prima Illusione, l’idea che il Bisogno Esiste.
   Ė quello che potremmo definire il primo errore.
   Il bisogno non esiste.
   In realtà non avete bisogno di nulla per essere felici: la felicità è uno stato della mente.
   Questa è una cosa che i primi umani non erano in grado di comprendere.
   E poiché erano convinti di aver bisogno di determinate cose per essere felici, supposero che tutto funzionasse nello stesso modo, compresa quella parte della Vita che definivano come un
Potere Maggiore.
   Un potere che le generazioni successive descrissero come un essere vivente, a cui si riferivano con una grande varietà di nomi, tra cui Allah, Yahweh, Geova e Dio.
   Per i primi uomini non era difficile concepire un potere più grande del loro.
   Anzi, era necessario.
   C’era bisogno di qualcosa che spiegasse tutto ciò che accadeva al di fuori del loro controllo.
   L’errore qui non era quello di supporre che esistesse un Dio (l’energia e il potere combinati di Tutto Ciò Che È), ma quello
di immaginare che tale Potere Totale ed Energia Completa potesse avere bisogno di qualcosa.
   Che Dio dipendesse da qualcosa o qualcuno per essere felice o soddisfatto, completo o appagato.
   Questo era come dire che la Pienezza non era piena, che aveva bisogno di qualcosa che la rendesse piena.
   Era una contraddizione in termini, ma quegli umani non se ne accorsero.
   Molti non se ne accorgono neppure oggi.
   Dopo aver creato un Dio dipendente, gli umani produssero una storia culturale secondo cui Dio ha un programma preciso.
   In altre parole, affermarono che Dio ha bisogno che accadano
determinate cose, in determinati modi, per poter essere felice.
   Il mito poi si è cristallizzato in queste parole: «Sia fatta la tua volontà» .
   La vostra idea che Io avessi una volontà, vi costringeva a cercare di scoprire quale fosse tale volontà.
   Immediatamente fu chiaro che non esisteva un accordo unanime su questo punto.
   E se non tutti erano d’accordo su quale fosse la Volontà di Dio, ciò significava che non tutti potevano fare la Sua Volontà.
   I più intelligenti tra voi usarono questo argomento per spiegare come mai la vita di alcuni sembrava essere migliore di quella di altri.
   Ma poi venne fuori un’altra domanda obbligata: se Dio era Dio, come era possibile non fare la Sua Volontà?
   Chiaramente nella Prima Illusione c’era un punto debole.
   Ciò avrebbe dovuto mostrare che si trattava di un’idea falsa.
   Ma gli umani sapevano a livello profondo di non poter abbandonare quell’Illusione, altrimenti qualcosa di molto vitale sarebbe finito.
   Avevano ragione, ma commisero un errore.
   Invece di vedere l’illusione come tale, usandola per lo scopo per cui era stata creata, pensarono di dover eliminare il suo
punto debole.
 Così, per sistemare il difetto della Prima Illusione, crearono la Seconda Illusione.


Tratto da:

  

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